Lo stupore che s’è perso

nebbia

“[..] Ho l’Europa sotto di me. Dalla Polonia all’Adriatico, dal Danubio alla Francia. Cerco il mio stupore in altri visi, ma i passeggeri dormicchiano, lavorano al computer, leggono annoiati riviste di bandiera. Sono in gran parte italiani, businessman trapiantati nell’eldorado balcanico del lavoro a basso costo. Nessuno è interessato a quella straordinaria visione. Portano scarponcini tecno, alcuni siedono accanto a donne dagli esagerati tacchi a spillo. Non hanno idea di cosa siano quel lago di luce e quelle montagne. Il popolo degli autogrill e dei telefonini è lontano dal territorio. Continue reading